Guarda il file video wmv di 6.7MB (3'55")
Nota tecnica sul video: Ho aggiunto un'immagine di sfondo usando l'effetto "chroma
key" ingrandendo molto una parte di foto fatta casualmente con il cellulare. Dato
il tema della poesia, ho preferito ritoccare la foto in modo che non si possa riconoscere
il luogo. Inoltre ho registrato alzando molto il volume del microfono in modo da
aumentare anche il fruscio e i rumori di fondo, che creano un clima di tensione.
Infine, poiché proprio alla fine della registrazione stava passando una moto, ho
tagliato l'audio appena dopo l'ultima battuta, e non so bene come si è anche bloccata
l'immagine, o forse ero io che sono rimasto immobile, ma insomma ho deciso che questo
effetto di immediato silenzio e immobilità dopo l'ultima battuta risulta ideale
per gelare il sangue come se si udisse il fragore della bomba.
La bomba scoppierà nel bar alle tredici e venti.
Adesso sono solo le tredici e sedici.
Alcuni faranno in tempo ad entrare,
Altri a uscire.
Il terrorista ha già attraversato la strada.
Questa distanza lo tiene in salvo dal pericolo,
e la visuale è proprio come al cinema.
Una donna con la giacca gialla, ecco entra.
Un uomo con gli occhiali scuri, lui esce.
Dei ragazzi in blue jeans se ne stanno a chiacchierare.
Le tredici diciassette minuti e quattro secondi.
Il più basso ha fortuna e salta sullo scooter,
quello più alto entra dentro.
Ore tredici e diciassette e quaranta secondi.
C'è una ragazza col nastro verde tra i capelli.
Ma ecco che l'autobus ne impedisce la vista.
Ore tredici e diciotto.
Non c'è più la ragazza.
Ma se è stata così sciocca da entrare,
lo si vedrà quando li porteranno fuori.
Ore tredici e diciannove.
Beh, non esce nessuno.
Ma ecco che esce ancora un uomo grasso e calvo.
Però, così, come se stesse cercando qualcosa per le tasche e
alle tredici e venti meno dieci secondi
rientra a veder se trova quei suoi miseri guanti.
Sono già le tredici e venti.
Ma come va piano il tempo.
Ecco, forse ora.
No, non ancora.
Sì, adesso.
È la bomba che scoppia.
Wislawa Szymborska, 1976
da “Wielka Liczba” (Grandi Numeri)
(traduzione di Alessandra Czeczott)